Sindaco e maggioranza disertano l’aula al Consiglio Comunale

Sindaco e maggioranza organizzano la fuga dal consiglio comunale

Ieri si è riunito il Consiglio Comunale: sindaco e maggioranza disertano l’aula e sfuggono al confronto. Ciò che viene propinato alla città è un confusionario cumulo di idee basate sul nulla.
Noi, di PrimaStabia, stiamo profondendo ogni sforzo nella convocazione dei Consigli Comunali, nel formulare proposte e nel lavorare seriamente per tutti i cittadini di #CastellammarediStabia. La maggioranza, invece, ha ribassato il tutto a politica di bassa lega per evitare il confronto nel corso di un’assise voluta da noi. Ma come lo è stato per l’urbanistica, anche per il termalismo, il centro antico e Varano non ci sarebbero stati ‘meriti’ da portare a casa, solo volontà di far ripartire Castellammare. Avremmo voluto impegnare l’intera assise nella creazione di un piano per il centro antico, nell’attivazione della filiera istituzionale, nella costituzione di un laboratorio aperto.
Invece oggi il sindaco ci ha consegnato il disegno di una città che definire immobile è riduttivo, con rinvii ad altri enti ed istituzioni, con progetti che vorremmo capire meglio senza averne la possibilità. Pannullo crede di poter liquidare opposizione e cittadini con un ‘compitino’: non è così, la verità è che Pannullo scappa. Abbiamo presentato interrogazioni, mozioni sullo stato di degrado dei quartieri e della città, sulle assunzioni clientelari, sul dissesto idrogeologico, sulle terme, sull’urbanistica, sui rifiuti. Il prossimo consiglio abbiamo chiesto che si svolga sui problemi che investono quartieri come ‘Savorito’ e ‘Moscarella’. Scapperanno anche da quella discussione? Leggeremo un altro comunicato? Abbiamo grande rispetto per le idee, le proposte, anche quelle contenute nel comunicato del sindaco e della maggioranza, quando non se ne fa un uso strumentale per nascondere il fatto che si ha timore del confronto in aula. Se davvero si aveva voglia di costruire un consiglio comunale per approfondire i diversi temi elencati, bastava semplicemente convocare una conferenza dei capigruppo per proporre una diversa data per lo svolgimento dell’assise. Se si aveva bisogno di più tempo bastava dirlo. Bene la firma del protocollo per il Palazzo Reale di Quisisana ma ciò non può essere utilizzato per nascondere la mancanza di proposte da portare in consiglio. Noi continueremo a insistere e a lavorare nell’interesse della città, anche in presenza di un sindaco e di una maggioranza, che pur di non dimostrare che stanno navigando a vista e senza un progetto, organizzano la fuga dal consiglio comunale.

#PrimaStabia #CastellammarediStabia

sindaco e maggioranza sidertano l'aula

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Considerazioni sulle ultime idee riguardanti le Aree Cimiteriali

Sulle idee riguardanti le Aree Cimiteriali che sono rimbalzate nelle ultime ore devo fare alcune considerazioni: le conoscenze del territorio e delle normative di chi le ha partorite sono alquanto sommarie; il modus operandi anomalo ed ambiguo ha fatto emergere serie spaccature interne alla maggioranza politica che governa la città di Castellammare.
Il botta e risposta tra il presidente del consiglio Eduardo Melisse e l’assessore Giulia D’auria, è al tempo stesso comico e molto, molto triste. Prima di entrare nel merito della questione mi chiedo: il modo di agire dell’ arch. Melisse, Presidente del Consiglio e quindi carica importantissima del Comune, ci fa capire quanto si senta escluso ed estraneo dalla maggioranza. E la replica dell’assessore ne è la prova. Cosa si stava provando a fare? A creare un vestito su misura per ‘qualcuno’? A privatizzare il cimitero? In che modo la politica che ci governa produce atti, calando proposte dall’alto senza alcun fondamento? Tutto ciò ha dell’incredibile: il presidente del consiglio comunale lancia proposte scrivendo lettere e lanciando dichiarazioni sui media nei confronti della stessa amministrazione che ha sostenuto e di cui ne è parte integrante. Un po’ come accaduto prima dell’assise sul dissesto idrogeologico, quando Melisse ha scritto una letterina sull’argomento al proprio sindaco Antonio Pannullo per poi restare a casa in preda al raffreddore. Non c’è bisogno nemmeno di specificare che quella assise è stata voluta da me su un tema fondamentale per la sicurezza del territorio e dei cittadini, nel pieno del mio ruolo: chiedere risposte, proporre progetti.

E allora entro nel merito. Dalla lettura della proposta di Melisse emerge una conoscenza dell’applicazione dell’istituto della finanza di progetto alquanto sommaria e superficiale, già dal riferimento alla norma (D. Lgs. 163/2006 e d.P.R 554/99) che è stata abrogata con l’entrata in vigore del Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50 e regolamento 207/2010. Non è chiaro se la proposta attiene ad un avviso pubblico indicativo di project financing o ad un avviso per bandire un concorso di idee. Ad ogni buon conto l’Art. 183. (Finanza di progetto) del citato Decreto legislativo 18 aprile 2016, n. 50, disciplina l’applicazione dell’istituto e, tra l’altro, anche le modalità del bando di gara. A base di gara va posto il progetto di fattibilità predisposto dall’amministrazione aggiudicatrice, redatto dal personale delle amministrazioni che, al momento, non pare essere stato predisposto e, pertanto, come si potrebbe bandire la procedura in assenza del presupposto fondamentale del progetto di fattibilità? Tra l’altro non pare neanche che l’intervento sia stato inserito nella programmazione annuale delle opere pubbliche. Le offerte devono contenere un progetto definitivo, una bozza di convenzione, un piano economico-finanziario e non certo un progetto preliminare. Tutto ciò denota che tale proposta non è altro che il frutto dell’ennesimo annuncio a fronte di una mancanza di una chiara visione di pianificazione e programmazione delle opere di Pubblica Utilità.

#AreeCimiteriali #Castellammare #mancanza #pianificazione #programmazione #PubblicaUtilità

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Rischio Idrogeologico, basta perdere tempo: la sicurezza dei cittadini è prioritaria

Rischio per centro antico e zona collinare

Il nostro territorio è in pericolo: necessaria attenta manutenzione e nuove opere idrauliche. La nostra opposizione porta in consiglio un altro tema importantissimo. Cosa aspetta l’amministrazione di Pannullo? Non vogliamo assistere a catastrofi per poi partire con l’individuazione dei colpevoli. Non c’è tempo da perdere, il centro antico e la zona collinare sono a rischio: l’amministrazione comunale si attivi subito per il dissesto idrogeologico. Poco tempo fa Castellammare è stata indicata come una delle zone maggiormente a rischio e ne abbiamo riprova ad ogni temporale che si abbatte sulla città. La zona collinare pende come una spada di Damocle sul centro storico: basta chiacchiere, basta litigi interni al partito di maggioranza e nella stessa amministrazione del sindaco Antonio Pannullo. Già negli scorsi anni risulta che sono stati persi milioni di fondi per il dissesto e l’immobilismo sui temi importanti non è più un’opzione percorribile. Cosa aspetta l’amministrazione? Attende catastrofi per poi individuare i colpevoli? Quest’ordine del giorno è frutto del nostro lavoro come consiglieri comunali d’opposizione, un ruolo chiave mai così decisivo in passato. Bisogna muoversi per il bene e la sicurezza di tutti i cittadini. Risulta che l’Autorità di Bacino abbia aumentato il livello di rischio per il nostro territorio. Abbiamo bisogno di attenta manutenzione e di nuove opere idrauliche per mettere in sicurezza la città. Moltissime aree sono già state colpite negli anni scorsi da eventi franosi, con conseguenze strutturali per gli edifici della zona collinare e pericoli per la popolazione. Ad ogni pioggia le acque che dalla zona collinare scendono giù, a causa del forte dislivello, raggiungono forti velocità. Si tratta di una questione che in passato è stata affrontata con le ‘vasche borboniche’ che incanalano e rallentano le acque.
Da allora, però, le cose sono in parte cambiate. Anche il nostro territorio è soggetto a fenomeni atmosferici come le cosiddette ‘bombe d’acqua’ le quali, insieme alla scarsa manutenzione delle vasche e di tutte le caditoie, alla cementificazione selvaggia e al taglio indiscriminato di arbusti, potrebbero creare vere e proprie catastrofi. È una corsa contro il tempo: se il Comune ha a disposizione fondi è ora di utilizzarli con progetti seri e coinvolgendo seri professionisti del settore in grado di analizzare il fenomeno e proteggere la cittadinanza. Poco tempo fa sul tema emersero notizie riguardanti un progetto denominato ‘Early Warning’ concernente un sistema informatico di allarme preventivo. Si trattava di un percorso pilota facenti parte di un partenariato pubblico per il quale l’Ente Parco Regionale dei Monti Lattari chiese adesione al Comune. Il progetto descriveva appunto la nostra area in questo modo: ‘per le sue caratteristiche geomorfologiche e di urbanizzazione, il territorio della penisola sorrentino-amalfitana costituisce una delle aree al mondo a più elevato rischio frana’. Che fine ha fatto questo progetto?

#RischioIdrogeologico #sicurezza

rischio idrogeologico

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