Andrea Di Martino ha esasperato i toni, ha chiuso porte in faccia, ha fretta perché dal termalismo, già affossato da loro, può scaturire un nuovo fallimento. La delibera è generica, senza obiettivi, pasticciata. Noi non staremo a questi giochi. Riassumendo: la maggioranza a maggio dello scorso anno, dopo aver rischiato di lasciare la villa comunale incompleta, per non perdere definitivamente il finanziamento, ha mentito. Ha legato, grazie ad alcune alchimie, i fondi del lungomare a quelli delle AnticheTerme ed ha affermato che queste ultime producevano reddito. Adesso che la bugia si sta consumando, a due mesi dalla dead line, si vende tutto il vendibile di Sint, si approva frettolosamente un progetto in commissione, nel quale nemmeno la stessa maggioranza crede, e lo si porta in consiglio comunale. Al termine di tutta questa fiera, nonostante le nostre aperture per il bene della città, e senza nemmeno soffermarsi per un secondo a riflettere sul becero modo di fare politica e sul disastro che si rischia di compiere, il vicesindaco Andrea Di Martino ha il coraggio di addossare colpe all’opposizione. Senza contare poi lo sforzo fatto dagli ex lavoratori e dai sindacati, ai quali la maggioranza ha chiuso la porta in faccia. Credo sia la prima volta nella storia della città che il centrosinistra si trovi in posizioni contrapposte rispetto a tutte le sigle sindacali.
Non mi spiego come possa fare certi ragionamenti una persona che ha sempre avuto nel corso degli anni un ruolo di primo piano nei governi che si sono succeduti alla guida di Palazzo Farnese. Stiamo vivendo un momento particolarmente delicato: per senso di responsabilità abbiamo effettuato aperture, abbiamo invitato al dialogo con le parti sociali, emenderemo un atto di indirizzo della maggioranza Pannullo completamente privo di contenuti. Il vicesindaco ha esasperato i toni, ha chiuso porte in faccia, ha fretta perché dal termalismo, già affossato da loro, può scaturire un nuovo fallimento. Un fallimento più che probabile visti gli atti e la caratura politica e istituzionale di chi ci troviamo davanti. E noi dovremmo stare a questi giochetti?
Entriamo per un momento nel merito della vicenda che approfondiremo in consiglio comunale. Il project financing può essere avviato in soli due casi: se gli interventi sono previsti nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche; se in autonomia un privato presenta un progetto, il Comune lo dichiara di pubblica utilità e lo inserisce nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. La delibera che ci troviamo davanti non risponde a nessuno dei due casi, ma non solo. La delibera in questione è pasticciata e fin troppo generica: senza indicare gli obiettivi si rischia di rendere permanente la gestione provvisoria. Proprio per questo avevamo proposto di prevedere il Project Financing e inserirlo nel Piano Triennale allegando una relazione dettagliata con le ragioni della scelta e gli obiettivi da raggiungere.
Di Martino ha poi ancora il coraggio di definire sensata la chiusura verso la clausola sociale, ma è un vicesindaco poco aggiornato, un centrosinistra che poco guarda ai lavoratori. Attualmente possiamo contarne circa 90, inseriti nelle liste per la mobilità regionale, e non 150 che sono quelli che loro hanno licenziato.
Approfondiremo con forza il discorso su Sint, municipalizzata che poteva essere strategica e che invece devono continuamente salvare dal fallimento. Non regaleremo le terme, nostro bene più prezioso, a lobby già armate e pronte a scendere in campo. Appuntamento al 23 marzo prossimo in consiglio comunale.
Per contatti:
0 thank for your like