Ospedale San Leonardo, di notte niente pulizia al pronto soccorso: cacciamo a pedate i responsabili di questa vergogna

Ospedale San Leonardo, di notte niente pulizia al pronto soccorso: cacciamo a pedate i responsabili di questa vergogna

Le condizioni del pronto soccorso San Leonardo, che di notte non ha un servizio di pulizia, sono intollerabili. Le immagini che ancora oggi siamo costretti a documentare e a diffondere, infatti, sono sconcertanti! Già nei mesi scorsi ci siamo occupati e abbiamo segnalato a gran voce i disservizi della struttura, ma il nostro ospedale continua ad essere ostaggio di politiche regionali bieche ed affaristiche. Nell’ultimo anno siamo passati dal crollo di soffitti alla pulizia nei reparti; dall’invasione di zanzare alla carenza di personale; dal mancato confronto con l’Asl Na3 Sud in consiglio comunale all’emergenza in pronto soccorso.

Siamo stanchi: il San Leonardo dev’essere un’eccellenza: ne va della salute di tutti i cittadini del comprensorio. Sembra non capirlo nemmeno la nostra cara amministrazione comunale: in consiglio comunale a causa dell’assenza del sindaco non è stato possibile discutere di un’importante interrogazione sull’Asl a firma del consigliere Salvatore Vozza. Assenza ‘giustificata’ da un impegno in regione con gli ex lavoratori di Terme di Stabia: almeno quel tavolo è andato a buon fine? Nulla da fare…l’incontro è stato disertato da tutta la giunta regionale di De Luca.

“L’ultima segnalazione che ci è pervenuta – ha spiegato D’Apice – è da accapponare la pelle e riguarda ancora una volta il pronto soccorso dell’ospedale stabiese. La questione pare ruoti attorno al fatto che il pronto soccorso, la ‘prima linea’ del San Leonardo, durante le ore notturne non sia dotato di servizi di pulizia. Una situazione incresciosa che dura dalle 20 di sera fino alle 7 del mattino dopo: non capiamo davvero come ciò possa essere possibile nel 2017. Dalle foto si possono ben vedere le condizioni pietose in cui si trovano i bagni per gli utenti, sporchi e pieni di cartacce e rifiuti. Anche i cestini sono stracolmi. È veramente ora di voltare pagina”.

Dobbiamo constatare come l’ospedale San Leonardo continui ad essere ‘svuotato’, addirittura senza avere un servizio notturno di pulizia. Svuotato dalla politica regionale di centrosinistra che ha utilizzato il nostro ospedale sempre e solo come un serbatoio di voti. Cambiali elettorali che tengono in ostaggio personale, pazienti e cittadini. Ho sfidato più volte chi ha messo le mani sulla struttura a confronti pubblici ma il coraggio pare sia loro mancato. L’emergenza continuerà fino a quando non ci sveglieremo e cacceremo a pedate questi politici e le correnti tutte interne all’Asl.

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Blitz antidemocratico in commissione Finanze. Daremo battaglia in consiglio comunale

Blitz antidemocratico in commissione Finanze. Daremo battaglia in consiglio comunale

Con un vero e proprio blitz la maggioranza politica, senza minimamente tenere conto della dialettica politica e del confronto con gli ex termali, ha votato ed approvato in commissione Finanze un provvedimento ‘emendato’ appena due giorni fa riguardante il futuro del termalismo a Castellammare di Stabia. Stigmatizzo questo comportamento antidemocratico e contro gli interessi degli ex lavoratori, già per troppo tempo lasciati da parte in questa vicenda. Ufficialmente gli emendamenti sono stati presentati il 3 marzo scorso e per questo avevamo chiesto alcuni giorni in più per visionare i documenti e valutarli. Invece i consiglieri di maggioranza hanno pensato bene di fare tutto da soli, senza tenere conto della complessità di una questione a cui è legato il futuro della città e il destino delle maestranze. Con gli stessi ex lavoratori ci eravamo già confrontati in commissione: una prova di dialogo avvenuta solo grazie all’impegno dell’opposizione.

Una prova che dimostrava quanto i cittadini potessero riavvicinarsi ed avere voce in capitolo in processi decisionali e strategici ‘chiave’ per Castellammare. Ora non posso non chiedermi quale possa essere il motivo della ‘fretta’ che rischia di mandare a monte mesi di duro lavoro: ancora speculazioni? Manovre poco chiare?

Sono deluso ed amareggiato: darò battaglia in consiglio comunale, non permetterò a questa maggioranza di far calare di nuovo su Castellammare un macigno dal quale sarà impossibile liberarsi.

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Terme, la fretta porterà al disastro. Vicesindaco gioca con il futuro della città e con i lavoratori

Terme, la fretta porterà al disastro. Vicesindaco gioca con il futuro della città e con i lavoratori

Andrea Di Martino ha esasperato i toni, ha chiuso porte in faccia, ha fretta perché dal termalismo, già affossato da loro, può scaturire un nuovo fallimento. La delibera è generica, senza obiettivi, pasticciata. Noi non staremo a questi giochi. Riassumendo: la maggioranza a maggio dello scorso anno, dopo aver rischiato di lasciare la villa comunale incompleta, per non perdere definitivamente il finanziamento, ha mentito. Ha legato, grazie ad alcune alchimie, i fondi del lungomare a quelli delle AnticheTerme ed ha affermato che queste ultime producevano reddito. Adesso che la bugia si sta consumando, a due mesi dalla dead line, si vende tutto il vendibile di Sint, si approva frettolosamente un progetto in commissione, nel quale nemmeno la stessa maggioranza crede, e lo si porta in consiglio comunale. Al termine di tutta questa fiera, nonostante le nostre aperture per il bene della città, e senza nemmeno soffermarsi per un secondo a riflettere sul becero modo di fare politica e sul disastro che si rischia di compiere, il vicesindaco Andrea Di Martino ha il coraggio di addossare colpe all’opposizione. Senza contare poi lo sforzo fatto dagli ex lavoratori e dai sindacati, ai quali la maggioranza ha chiuso la porta in faccia. Credo sia la prima volta nella storia della città che il centrosinistra si trovi in posizioni contrapposte rispetto a tutte le sigle sindacali.
Non mi spiego come possa fare certi ragionamenti una persona che ha sempre avuto nel corso degli anni un ruolo di primo piano nei governi che si sono succeduti alla guida di Palazzo Farnese. Stiamo vivendo un momento particolarmente delicato: per senso di responsabilità abbiamo effettuato aperture, abbiamo invitato al dialogo con le parti sociali, emenderemo un atto di indirizzo della maggioranza Pannullo completamente privo di contenuti. Il vicesindaco ha esasperato i toni, ha chiuso porte in faccia, ha fretta perché dal termalismo, già affossato da loro, può scaturire un nuovo fallimento. Un fallimento più che probabile visti gli atti e la caratura politica e istituzionale di chi ci troviamo davanti. E noi dovremmo stare a questi giochetti?
Entriamo per un momento nel merito della vicenda che approfondiremo in consiglio comunale. Il project financing può essere avviato in soli due casi: se gli interventi sono previsti nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche; se in autonomia un privato presenta un progetto, il Comune lo dichiara di pubblica utilità e lo inserisce nel Piano Triennale delle Opere Pubbliche. La delibera che ci troviamo davanti non risponde a nessuno dei due casi, ma non solo. La delibera in questione è pasticciata e fin troppo generica: senza indicare gli obiettivi si rischia di rendere permanente la gestione provvisoria. Proprio per questo avevamo proposto di prevedere il Project Financing e inserirlo nel Piano Triennale allegando una relazione dettagliata con le ragioni della scelta e gli obiettivi da raggiungere.
Di Martino ha poi ancora il coraggio di definire sensata la chiusura verso la clausola sociale, ma è un vicesindaco poco aggiornato, un centrosinistra che poco guarda ai lavoratori. Attualmente possiamo contarne circa 90, inseriti nelle liste per la mobilità regionale, e non 150 che sono quelli che loro hanno licenziato.
Approfondiremo con forza il discorso su Sint, municipalizzata che poteva essere strategica e che invece devono continuamente salvare dal fallimento. Non regaleremo le terme, nostro bene più prezioso, a lobby già armate e pronte a scendere in campo. Appuntamento al 23 marzo prossimo in consiglio comunale.

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Cimitero, subito la manutenzione. Caso ‘Soget’, denuncia in Procura: rescindere il contratto con la società

Cimitero, subito la manutenzione. Caso ‘Soget’, denuncia in Procura: rescindere il contratto con la società

Cimitero di Castellammare. Solo per miracolo poche settimane fa, a causa di un crollo all’ingresso, nessuno è rimasto ferito. Previsti interventi per 2 milioni e 800mila euro: monitoreremo attentamente le procedure

Nel Cimitero di Castellammare l’emergenza è una realtà; il caso ‘Soget’ è diventato una telenovela senza fine; permangono le perplessità sulla zona di stazionamento dei messi della ‘Am Tecnology’; nessuna risposta sul degrado che invade le periferie.

Come avevamo già documentato, i cimiteri necessitano di un’approfondita opera di manutenzione che non può più essere rimandata. Nel nuovo cimitero destano preoccupazioni gli alberi mentre nel vecchio cimitero il degrado interessa i viali, le murature perimetrali, le cappelle private, gli immobili e le alberature: nelle scorse settimane si sono poi distaccati calcinacci dall’ingresso e solo la fortuna ha voluto che l’episodio è avvenuto quando il cimitero era chiuso. Si tratta di problematiche non di poco conto per le quali sono stati previsti tre diversi interventi per una spesa complessiva di 2 milioni e 800 mila euro: monitoreremo attentamente queste procedure affinché le visite ai propri cari non costituisca più un pericolo per l’incolumità dei cittadini.

Per quanto riguarda il caso dei loculi assegnati a cittadini non residenti si dovrebbe giungere finalmente ad una soluzione con l’approvazione nelle prossime settimane in consiglio comunale del nuovo regolamento cimiteriale. Alla conclusione dell’assegnazione, inoltre, risulteranno disponibili ancora circa 250 loculi. Per gli ossari, invece, è ancora in atto una verifica generale dei contratti sottoscritti per precisare la disponibilità residua: subito dopo si procedere alla definitiva assegnazione.

Su Soget, invece, ovvero la società che gestisce la riscossione tributi a Castellammare, l’amministrazione ha fatto sapere di aver presentato denuncia alla Procura della Repubblica di Torre Annunziata, senza però specificare quali fossero i profili d’illegittimità riscontrati e le anomalie segnalate alla magistratura. Il dubbio è che forse ci avevamo visto giusto fin dall’inizio su questa vicenda: perché non annullare il contratto?

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Scempio alle Nuove Terme di Stabia: un insulto all’intera città di Castellammare

Scempio alle Nuove Terme di Stabia: un insulto all’intera città di Castellammare

Questo scempio alle Terme di Stabia rappresenta un’enorme responsabilità di chi doveva garantire la sicurezza del complesso: un muro non tiene lontani gli imbecilli e i criminali, affossa solamente un settore già martoriato. La politica deve dire con chiarezza cosa fare delle Nuove e delle Antiche Terme: solo così si può ridare speranza ai tanti ex lavoratori.

Uno scempio, un pugno nello stomaco, un colpo al cuore, un insulto all’intera città di Castellammare di Stabia. A questo punto bisogna individuare i responsabili di tanta distruzione: la società partecipata ‘Sint’ avrebbe dovuto garantire la sicurezza del complesso delle Nuove Terme di Stabia di cui è proprietaria.

Bisogna individuare i responsabili che hanno generato questo scempio. Nel tempo c’è stato uno scaricabarile continuo tra l’allora amministrazione di Nicola Cuomo e Sint. È necessario mettere in campo azioni mirate allo sviluppo del complesso termale pensando al termalismo e non ad eventuali ‘spezzatini’ di ristoranti e bar. La politica deve dire con chiarezza cosa fare delle Nuove e delle Antiche Terme: solo così si può ridare speranza ai tanti ex lavoratori di Terme, stagionali compresi.

Sembra che sulla questione Terme non si raggiunga mai il fondo, bensì si continua a scavare. E così dopo la crisi, gli scioperi e i cortei, il fallimento della società durante il governo del centrosini’stra, il licenziamento dei lavoratori, i furti e i vandalismi, le udienze in Tribunale e le inchieste giudiziarie, le riunioni, le assemblee, le promesse, i consigli comunali, oggi ci ritroviamo a dover guardare immagini scioccanti per qualsiasi buon cittadino stabiese.

Nel momento in cui, mesi fa, la curatela fallimentare ha restituito a Sint il complesso delle Nuove Terme di Stabia, la nostra ‘ultima’ municipalizzata ha pensato bene, dopo i numerosi raid denunciati nelle strutture, di murare l’ingresso. Avevamo già parlato dell’inutilità di questo provvedimento e dello sfregio che già di per sé quei mattoni rappresentavano. Parliamo dello stesso muro che, come si vede dalle foto, è stato utilizzato da qualche imbecille per le sue presunte romanticherie.

E i raid nello stabilimento sono continuati. Tralasciando, se proprio dobbiamo, la situazione del parco idropinico dove sarebbe in corso una sistemazione (ma dove è anche ‘parcheggiato’ tranquillamente un cassone per i rifiuti), le condizioni del centro, dei reparti per le terapie e degli uffici è incredibile. Mentre chi doveva assicurare la sicurezza di un bene pubblico guardava chissà dove, c’è chi si è divertito a vandalizzare, a rompere, a distruggere, ad effettuare scorribande e a lasciarne i segni. Molto probabilmente il centro è ancora in piedi, e non è stato raso al suolo da qualche ‘inspiegabile’ incendio, solamente perché considerato un parco giochi da vandali, ladri ed altri idioti.

Quello che vediamo nelle foto doveva essere il fiore all’occhiello del termalismo stabiese: mentre noi discutiamo il termalismo muore. A questo punto pretendiamo che venga messo subito al sicuro tutto il salvabile, i beni ancora di valore che sono presenti nelle Nuove Terme. Questo è un danno per la collettività, per le casse pubbliche, qui si sta distruggendo Castellammare. Chi ha permesso tutto ciò deve andare a casa, Castellammare non dimenticherà ciò che è stato fatto ai suoi gioielli”.

Sulla pagina facebook Gaetano Cimmino potete trovare una documentazione fotografica dello stato in cui versano le Nuove terme di Stabia.

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Manutenzione illuminazione, rete fognaria e cimiteri: l’assessore non c’è.

Manutenzione illuminazione, rete fognaria e cimiteri: l’assessore non c’è.

Nella manutenzione delle strade in periferia griglie per l’acqua sostituite con l’asfalto. Assessore incompetente, lontano dai cittadini. Subito risposte su temi che da anni sono il cruccio degli stabiesi

La pubblica illuminazione, la rete fognaria, le condizioni delle aree cimiteriali, così come anche la manutenzione delle strade, sono solo alcuni dei problemi che da tempo affliggono la cittadinanza di Castellammare di Stabia, ne abbassano la qualità della vita, e rappresentano un indice esatto dell’inefficienza dell’assessore.
Abbiamo protocollato tre diversi question time, insieme a quello sul ‘Romeo Menti’, su tematiche assai sentite dagli stabiesi. Continueremo a denunciare pubblicamente che la periferia è in ginocchio e paga lo scotto di un immobilismo sfiancante. La sensazione è che Castellammare cade a pezzi: l’assessore ai Lavori pubblici Giulia D’Auria non ha per niente il polso della situazione, chiusa com’è nelle stanze del Palazzo.
Il tema degli impianti fognari è direttamente collegato a quello degli allagamenti: i cittadini di ‘Fondo d’Orto’, via Fontanelle e via Vecchie Fontanella (il sindaco lo ha potuto constatare con i propri occhi durante un recente sopralluogo) convivono da sempre con questo dramma. E allora ci chiediamo: a che punto sono i lavori, i collaudi e le consegne? I fondi a disposizione ci sono? Attendiamo una planimetria completa delle opere in corso e di quelle completate per valutare se i tempi di consegna sono stati rispettati e quali parti del territorio non sono ancora coperte da sistema fognario.
Nei due cimiteri persistono le condizioni di degrado che mettono a rischio l’incolumità dei cittadini e l’ignobile emergenza furti di oggetti dalle tombe: che fine hanno fatto tutte le promesse della campagna elettorale? Ieri addirittura si sarebbe staccato un pezzo cornicione nel cimitero vecchio che si è schiantato su una tomba: solo per miracolo non ci sono state conseguenze. Senza parlare della questione dei loculi di nuova costruzione non ancora assegnati con la graduatoria ferma, la problematica dell’esclusione dei cittadini non residenti a Castellammare e la fornitura delle luci. A che punto sono messa in sicurezza e assegnazioni?
La situazione della pubblica illuminazione, poi, è paradossale. Ci sono quartieri al buio di notte e luci accese di giorno; viali privati ‘tagliati’ fuori per la spending review e spreco di energia senza alcun senso. Chi deve controllare il corretto funzionamento degli impianti, con quali modalità è stata affidata la manutenzione?
Non possiamo non soffermarci sulla manutenzione stradale, perennemente in emergenza. Alcuni cittadini ci hanno segnalato che le griglie per la raccolta delle acque reflue sono state sostituite con gittate di asfalto. Siamo davvero senza parole, Castellammare non può restare in mano ad assessori incompetenti su argomenti così importanti per la vita quotidiana degli stabiesi.
Sono pronti i question time relativi agli argomenti sopra trattati.

 

 

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Madonna della Libera, disagi senza fine. La storia di un’altra opera gestita malissimo

Madonna della Libera, disagi senza fine. La storia di un’altra opera gestita malissimo

Madonna della Libera: chiediamo risposte. L’amministrazione la faccia finita con le tante passerelle e con le tante promesse senza alcun seguito. Ci sono residenti che non possono rientrare a casa, ci sono studenti costretti a seguire le lezioni al freddo.

I lavori stanno arrecando innumerevoli disagi ai residenti e stanno danneggiando le attività commerciali dell’area. La situazione in zona ‘Madonna della Libera’ è indecente e paradossale, tenuto conto che molto probabilmente i cittadini non godranno di alcuna utilità una volta terminate le opere. Assistiamo a disservizi ogni giorno sui quali l’amministrazione comunale sembra impotente di fronte ad essi: ultimo, ma non per importanza, le scuole e gli studenti al freddo.

Già in passato ci siamo occupati della questione, ovvero subito dopo che erano cominciati i lavori senza alcun preavviso e con l’impossibilità per i residenti di percorrere in auto l’unica strada di accesso al borgo per gran parte della giornata. Tanto più che al momento non sono noti tutti gli atti necessari a tale metanizzazione, il cronoprogramma, il perché il Comune è rimasto silente agli appelli lanciati dai cittadini e dall’opposizione.

Come al solito, inoltre, insistenti indiscrezioni fanno apparire la vicenda ancor più paradossale. Una volta cominciati i lavori si è pensato bene di contattare la ‘Gori’ per realizzare contestualmente agli impianti per il gas anche la fognatura tanto attesa dai residenti. Come a dire: disagi sì, ma alla fine la frazione collinare avrà tutti i servizi a disposizione. E invece no. Perché ‘Napoletanagas’ ha interrotto i lavori in attesa di una risposta di ‘Gori’ che non è mai arrivata. Così la prima ditta ha ripreso a lavorare completando la posa fino al Santuario che domina la località stabiese nei pressi del Castello ed il ripristino definitivo della sede stradale è ancora in corso di esecuzione.

Ma non solo: la metanizzazione è arrivata solo fino al Santuario mentre per le abitazioni a monte della struttura ci sarebbe bisogno di un contratto di comodato d’uso con oneri a carico dei residenti. Tutto ciò, che si somma anche allo spegnimento insensato dell’illuminazione pubblica per chissà quale motivo, ci sembra inaccettabile. Per mesi i residenti sono rimasti intrappolati senza ricavarne alla fine alcun beneficio.

Chiediamo risposte e chiediamo che il centrosinistra al governo della città la faccia finita con le tante passerelle e con le tante promesse senza alcun seguito: ci sono residenti che non possono rientrare a casa, ci sono studenti costretti a seguire le lezioni al freddo perché nelle scuole mancano i riscaldamenti. Cosa aspetta l’amministrazione a intervenire?.

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“Luminarie natalizie? Pessima gestione, c’è chi ride e c’è chi piange”

“Luminarie natalizie? Pessima gestione, c’è chi ride e c’è chi piange”

Luminarie natalizie. Alcuni commercianti sono rimasti solo ‘con il filo appeso’, vergognoso che l’amministrazione non abbia considerato minimamente i cittadini di via Napoli e del rione ex Cmi dove non è festa nemmeno a Natale. Centro storico scarsamente illuminato.

Le luminarie natalizie a Castellammare di Stabia? Siamo di fronte ad una città che ride e ad un’altra città che piange a causa della pessima gestione, l’ennesima, da parte dell’amministrazione comunale. Sin dai giorni successivi all’accensione delle luminarie, i cittadini hanno potuto rendersi conto che più di una cosa non tornava. Così, mentre si faceva distinzione tra cittadini del centro e della periferia alcuni assessori si sono addirittura appuntati delle medaglie al petto per fregiarsi dell’organizzazione. Un’organizzazione che in realtà ha fatto acqua da tutte le parti. Come prima cosa è bene puntualizzare che la gran parte del merito dell’accensione delle luminarie è da attribuire all’Ascom che, come ogni anno, fa di tutto per portare in città il clima natalizio. Il problema è sorto nel momento in cui è intervenuto il Comune: in molti si sono ritrovati con il solo filo senza le luminarie, nonostante l’amministrazione comunale abbia stanziato un’ulteriore somma per completare l’opera e nonostante il contributo versato dai negozianti all’Ascom. Per non parlare poi della situazione del centro storico e delle periferie.
Caro sindaco Antonio Pannullo e consiglieri comunali della maggioranza, Castellammare non è costituita solamente dal corso Vittorio Emanuele: perché dunque mortificare le altre zone della città? Quei cittadini non meritano di vedere illuminate a festa le strade almeno a Natale? Via Napoli e tutto il rione ex Cmi sono prive di luminarie, mentre il centro storico è scarsamente illuminato. Dobbiamo dedurre che questi cittadini sono considerati di serie B dall’amministrazione? Non è possibile che dopo che il centro antico, così come il quartiere ex Cmi, siano stati al centro di un duro dibattito in campagna elettorale, oggi vengano lasciati nel degrado e nella tristezza. Chiediamo al primo cittadino di provvedere immediatamente ad illuminare queste zone di Castellammare: ci sono altri quattro giorni utili, i cittadini attendono.

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Protesta liceo classico. Tornare al dialogo, no a strumentalizzazioni:  i problemi ci sono e bisogna risolverli

Protesta liceo classico. Tornare al dialogo, no a strumentalizzazioni: i problemi ci sono e bisogna risolverli

Protesta liceo classico. Tornare al dialogo, no a strumentalizzazioni:  i problemi ci sono e bisogna risolverli.
Così i consiglieri del gruppo consiliare di opposizione di centrodestra “Prima Stabia” che questa mattina si sono recati in visita al liceo classico dove da giorni è in atto una forte protesta degli studenti

“La tensione è alle stelle e le posizioni delle parti in campo sono cristallizzate: si torni al dialogo individuando soluzioni concrete, no a qualsiasi tipo di strumentalizzazione”. Così i consiglieri del gruppo consiliare di opposizione di centrodestra Prima Stabia che questa mattina si sono recati in visita al liceo classico “Plinio Seniore” di Castellammare di Stabia, dove da giorni ormai è in atto una forte protesta degli studenti.

“Questa mattina, come annunciato, abbiamo protocollato il question time indirizzato all’amministrazione comunale e siamo stati nella struttura dove abbiamo incontrato i vertici della scuola e gli studenti. Questi ultimi si sono riuniti ed hanno prodotto un documento sottoposto poi alla Presidenza, che lo starebbe valutando. La soluzione paventata dal sindaco Antonio Pannullo, che vorrebbe risolvere la questione della carenza di aule mettendo a disposizione l’ex Tribunale del viale Europa non è percorribile nel breve periodo.

Ciò che abbiamo constatato è che ci sono forti ragioni sia da una parte sia dall’altra. Gli studenti lamentano problemi strutturali e organizzativi della scuola che frequentano tutti i giorni, la Presidenza è impegnata nel rispetto della legge e deve districarsi tra infiniti problemi di budget. In questo momento, però, c’è bisogno da parte di tutti di un grande senso di responsabilità per riportare la situazione alla normalità in una scuola che rappresenta uno dei fiori all’occhiello dell’intera città di Castellammare. È con lo spirito di creare un dialogo tra le parti che ci siamo recati nell’istituto, per cui auspichiamo che a breve ci sarà il disgelo: è vero che i problemi ci sono ma bisogna affrontarli e risolverli, nascondere la testa sotto la sabbia non serve a nessuno in questo momento”.

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Occupazione liceo classico: “Pronto un question time, domani incontreremo le parti. Amministrazione completamente assente”

Occupazione liceo classico: “Pronto un question time, domani incontreremo le parti. Amministrazione completamente assente”

Occupazione liceo classico: “Il sindaco avrebbe potuto fare molto sul fronte istituzionale chiedendo ad esempio, un tavolo in Prefettura per gestire quella che è diventata un’emergenza”

“Continua la situazione di stallo al liceo classico di Castellammare di Stabia: stiamo preparando un question time per l’amministrazione comunale e domattina alle ore 10 il gruppo consiliare di ‘Prima Stabia’ incontrerà gli studenti e i vertici dell’istituto. L’obiettivo è quello di comprendere a fondo le motivazioni delle parti e raggiungere un punto d’incontro”. Così i consiglieri comunali del gruppo di opposizione di centrodestra in consiglio comunale Prima Stabia.

“I ragazzi sono ancora in occupazione permanente ed è giunta l’ora di addivenire ad una soluzione per un caso salito alla ribalta dei media nazionali. Dobbiamo sottolineare l’assurda linea seguita dal sindaco Antonio Pannullo e dalla sua amministrazione comunale. Pochi giorni fa il primo cittadino si è detto vicino agli studenti, ma cosa c’entra questo con la risoluzione della questione? È vero che gli istituti superiori non sono di competenza del Comune, eppure il sindaco avrebbe potuto fare molto sul fronte istituzionale chiedendo ad esempio, un tavolo in Prefettura a Napoli per gestire quella che è diventata una vera e propria emergenza. Tanto più che le problematiche alla base della protesta degli studenti, tra cui la carenza di aule, erano conosciute già da molto tempo. Non può essere immune da colpe nemmeno il Consiglio d’Istituto, formato da professori e genitori degli studenti, che dovrebbe avere una sorta di responsabilità morale e non solo nella scuola, che dovrebbe farsi portavoce dei disagi vissuti dagli alunni. Perché il Consiglio non ha mosso un dito?

Insomma, la manifestazione del liceo classico riguarda tutta la città ed anche altre strutture che soffrono degli stessi problemi. Anche in questo caso l’amministrazione si è rivelata assolutamente assente e lontana dai cittadini”.

Aggiornamenti al link: http://www.gaetanocimmino.com/protesta-liceo-tornare-dialogo-no-strumentalizzazioni/

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